Le
coppie che chiedono un consulto per una terapia sono partner in crisi,
addolorati, delusi e confusi, che presentano lati sofferenti e mancanze.
Diverse possono essere le motivazioni che spingono una coppia a chiedere un
supporto psicologico, ciò che però le accomuna è definirsi in uno stato di
crisi, ma che cosa significa realmente questa parola? Ecco il suo etimo: dal lat. crisis, dal gr. krísis ‘scelta, decisione’.
Sembra proprio
che la decisione di intraprendere un percorso porti con sé un’implicita
domanda: scegliere se provare e reinvestire sulla propria relazione o pensare
ad una separazione. Quando
due partner si presentano allo psicologo della coppia egli è interessato a capire
il loro disagio, a inquadrarlo nella loro storia, a conoscere i tentativi già
fatti per comprendere e quindi contrastare dissidi e conflitti, per poter
operare in un supporto al cambiamento necessario.
È
questo che accade nei primi incontri di consultazione, che possono variare da 2
a tre per poi passare alla stipulazione di un vero contratto terapeutico, un
progetto di intervento condiviso tra la coppia e lo psicologo. Ogni
colloquio ha la durata di 1,5 ore e una cadenza mensile per dare la possibilità
al tempo di lasciare che le cose possano evolvere.
Il
primo incontro di consultazione viene condotto da
un solo professionista, mentre i successivi incontri vengono condotti in
co-terapia ovvero sono presenti due professionisti, per facilitare
l’osservazione delle dinamiche relazionali all’interno della coppia.
Via Montecatini, 14, Milano
Via Renato Serra, 7, Rho
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